
Secondo altre leggende, comuni ancora fino a pochi decenni fa nel Nord Italia e in diverse zone dell’Inghilterra e della Svezia, Jack O’Lantern sarebbe invece un’anima perduta – simile ad uno spettro che cerca qualcosa con la sua lanterna, o ad un fuoco fatuo che si sposta ripetutamente intorno al luogo in cui ha commesso i propri crimini – condannata a non trovare riposo a causa di una grave colpa commessa in vita, ed in particolar modo per aver spostato i termini che un tempo segnavano il limite delle proprietà e le dividevano da quelle dei vicini. A tal proposito si credeva, infatti, che coloro che in vita avevano avuto la cattiva idea di estendere i propri possedimenti a scapito degli altri, spostando i termini – landmarks – che ne segnavano i confini, sarebbero stati condannati a sorgere ogni notte, all’ultimo rintocco della mezzanotte, e a camminare con in mano un lucernino nel punto in cui i termini erano stati rimossi. L’unico modo in cui avrebbero potuto trovar pace, era far sì che i termini di proprietà fossero riposizionati nel posto da cui erano stati tolti, ristabilendo così il giusto ordine originario. Come suggeriscono questi racconti, Jack O’Lantern rappresenta dunque un’anima persa, reietta e condannata all’eterno oblio, e simbolicamente ritrae l’archetipo del cattivo viandante, ovvero di colui che sceglie, con consapevolezza e senza alcun desiderio di redimersi, la strada della menzogna, della meschinità, dell’inganno e dell’oscurità, opponendosi alle vie luminose della verità, dell’onore e della nobiltà d’animo, e camminando inevitabilmente verso un destino triste e maledetto. Incontrare questo spettro e i suoi simili, che apparivano spesso come piccoli fuochi fatui fluttuanti fra fanghi e nebbie, non era solo terrificante, ma il più delle volte era anche molto pericoloso, poiché si diceva che il passatempo preferito di Jack O’Lantern e dei suoi compagni fosse quello di farsi seguire, spesso inebetendo gli ignari viandanti per attirarli su sentieri abbandonati e rovinosi, fino a farli perdere. Nei casi peggiori, inoltre, essi li conducevano a morire nelle paludi nebbiose e nelle buie e maleodoranti torbiere, oppure li trascinavano fino al margine di qualche inaspettato dirupo, oltre il quale precipitavano e non venivano mai più ritrovati. Fra gli innumerevoli fantasmi con la lanterna che vagavano irrequieti per i campi e per le strade, e accompagnavano Jack O’Lantern nel suo infausto peregrinare notturno, poteva a volte succedere che taluni si mostrassero meno ostili nei confronti di certi viandanti, e molto raramente potevano addirittura diventare benevoli. Uno di questi era conosciuto come Jacky Lantern, e come si deduce dal nome potrebbe essere considerato il volto femminile – e un poco più comprensivo – di Jack. In certe regioni dell’Inghilterra Jacky appariva nelle sembianze di una donna vecchia, ricurva e grinzosa, che si aggirava con la sua fredda lanternina vicino ai luoghi di sepoltura, e sebbene solesse indurre i viaggiatori a smarrirsi nelle paludi e nelle tenebre, si racconta che in certe rarissime occasioni, e solo se ben invocata e raddolcita, scegliesse invece di condurli sulla strada giusta, indicando a chi suscitava la sua benevolenza la via che porta a casa.
(*) "La fiamma inquieta di Jack O' Lantern" - di Violet, tratto dal sito Il tempio della Ninfa
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